La città perduta (1967 ITA FRA ING RUS) [2160p] [HDR]

IMDB | Trailer

Titolo originale: La cité des enfants perdus
            Anno: 1995
           Regia: Marc Caro, Jean-Pierre Jeunet
   Sceneggiatura: Gilles Adrien, Jean-Pierre Jeunet, Marc Caro
            Star: Ron Perlman, Daniel Emilfork, Judith Vittet
           Audio: Italiano, Francese, Inglese, Russo
     Sottotitoli: Italiano, Inglese, Russo
          Generi: Avventura, Drammatico, Fantastico, Fantascienza
          Durata: 1 h 52 min
     Proporzioni: 1.85:1 in 16:9 (letterbox)
      Dimensione: 3840x2076 in 3840x2160
   Bitrate video: 59.1 Mb/s
            Peso: 49.29 GiB

CAST



INTRODUZIONE

"La cité des enfants perdus" è un'opera cinematografica di fantascienza che fonde elementi dark fantasy con un'estetica visiva sorprendente. Diretto dai visionari Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet, il film trasporta lo spettatore in una città portuale distopica, un luogo dove la tecnologia si intreccia con un'atmosfera onirica e inquietante. La pellicola si distingue per la sua originalità, sia nella trama che nella rappresentazione visiva, creando un'esperienza cinematografica unica e indimenticabile.

TRAMA

In una città portuale surreale, un essere malvagio di nome Krank (Daniel Emilfork), incapace di sognare e per questo invecchiato prematuramente, rapisce dei bambini per rubare i loro sogni. Tra i bambini rapiti c'è Denrée (Joseph Lucien), il fratellino di One (Ron Perlman), un forzuto di circo dal cuore tenero. Determinato a salvare suo fratello, One si allea con Miette (Judith Vittet), una scaltra orfana di strada.
Insieme, One e Miette affrontano un viaggio attraverso la strana e pericolosa città, incontrando personaggi bizzarri come una setta di cyborg ciechi chiamati Ciclopi e "La Piovra", due gemelle siamesi (Geneviève Brunet e Odile Mallet) che gestiscono un orfanotrofio di ladri. La loro ricerca li conduce fino al covo di Krank, una piattaforma petrolifera isolata in mezzo al mare nebbioso. Lì, Krank, insieme alla sua strana "famiglia" composta da cloni (Dominique Pinon), una nana e un cervello in una vasca chiamato "zio Irvin" (voce di Jean-Louis Trintignant), continua i suoi esperimenti per estrarre i sogni dei bambini.
La situazione si fa sempre più complessa con l'intervento di un eccentrico artista circense di nome Marcello (Jean-Claude Dreyfus) e con la scoperta di un misterioso palombaro (Dominique Pinon) con un legame inaspettato con Krank. One e Miette dovranno superare numerose sfide e pericoli per cercare di liberare Denrée e gli altri bambini dalle grinfie di Krank. La loro avventura culminerà in uno scontro finale sulla piattaforma petrolifera, dove il destino dei bambini e lo stesso futuro di Krank saranno decisi.

NOTE

Estetica visionaria: Il film è celebre per la sua estetica visiva distintiva, una fusione di stili che ricorda lo steampunk, il gotico e il surrealismo. Marc Caro, co-regista e scenografo, ha curato meticolosamente ogni dettaglio, creando un mondo distopico e onirico. I costumi, disegnati da Jean-Paul Gaultier, contribuiscono a definire l'atmosfera eccentrica del film.
Collaborazione tra Jeunet e Caro: Il film è il secondo lungometraggio diretto dalla coppia Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro, dopo "Delicatessen". La loro collaborazione si distingue per la combinazione di immaginazione sfrenata e attenzione ai dettagli. La coppia di registi si separò dopo la realizzazione del film, anche se Caro continuò a lavorare nei film di Jeunet, ma non come co-regista.
Effetti speciali: Il film è stato realizzato in un'epoca in cui gli effetti speciali digitali erano ancora in fase di sviluppo. Gli effetti visivi sono quindi una combinazione di tecniche pratiche e digitali, che contribuiscono all'atmosfera artigianale del film. Pitof, supervisore degli effetti speciali, ebbe un ruolo fondamentale nella realizzazione degli effetti del film.
Influenze: Il film è considerato un cult movie che ha influenzato numerosi registi e artisti. La sua estetica e la sua atmosfera hanno lasciato un'impronta nel cinema di fantascienza e nel genere fantasy. La trama, che ruota attorno al tema dei sogni, anticipa temi esplorati successivamente in film come "Inception" di Christopher Nolan.
Produzione internazionale: Il film è una co produzione internazionale che coinvolge: Francia, Germania, Spagna e Belgio.
Scelta cromatica: Per ottenere la particolare colorazione leggermente distorta del film, il viso degli attori è stato truccato per renderlo bianco, quindi la palette di colori è stata corretta in modo da far sembrare naturale la loro carnagione.
La Piovra: "La Piovra" è una coppia di gemelle siamesi unite per la gamba. È stata progettata e applicata alle attrici una terza gamba prostetica, che però impediva loro di camminare, motivo per cui la La Piovra non cammina mai nelle inquadrature intere.
Ron Perlman: L'unico americano sul set era Perlman. Non parlando francese, imparò tutte le sue battute a memoria e le recitò senza errori. Nelle interviste ha sempre affermato che il suo francese era pessimo.
Piccoli incidenti: Durante le riprese Ron Perlman fu morso dal cane con la carrucola e Judith Vittet fu morsa dal topo con la calamita.

STILE

"La cité des enfants perdus" si distingue per la sua capacità di fondere molteplici stili cinematografici, creando un'esperienza visiva e narrativa unica. Si tratta di un'opera che intreccia elementi di fantascienza distopica, con un'ambientazione futuristica e decadente, a un'estetica da fantasy dark, con personaggi e atmosfere oscure e fiabesche. L'influenza dello steampunk è evidente nella scenografia e nei costumi, con macchinari elaborati e un'atmosfera retrò-futuristica. Il surrealismo gioca un ruolo fondamentale, con sequenze oniriche e immagini bizzarre che sfidano la logica. Infine, il film è impregnato dello stile visionario tipico del cinema francese, in particolare dei registi Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro. In sintesi, "La cité des enfants perdus" è un'opera che mescola fantascienza, fantasy, steampunk e surrealismo, dando vita a uno stile cinematografico assolutamente originale e memorabile.

COLONNA SONORA

La colonna sonora è stata composta da Angelo Badalamenti, noto per le sue collaborazioni con David Lynch. La musica contribuisce in modo significativo all'atmosfera onirica e inquietante, mescolando elementi orchestrali con sonorità più elettroniche e oscure.
È stata pubblicata su CD e ha ricevuto ampi consensi dalla critica, venendo considerata uno dei punti di forza del film.

RICONOSCIMENTI

Premio César 1996: Il premio César per la migliore scenografia sottolinea l'eccezionale lavoro di Marc Caro nella creazione del mondo visivo del film.
Altre Nomination ai César 1996: Candidatura per la Migliore fotografia (Darius Khondji), candidatura per la Migliore musica (Angelo Badalamenti), candidatura per i migliori costumi.

TEMI PRINCIPALI

- L'innocenza perduta
- La ricerca dei sogni
- La solitudine e l'emarginazione
- La natura dell'umanità
- La contrapposizione tra il mondo adulto e quello infantile
- Il valore dei legami affettivi

SCHERMATE

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SORGENTE

Remux NAHOM da blu-ray di editore ignoto.
Ho aggiunto:
- audio Russo + sottotitoli Russo
- audio commento 1 Inglese + sottotitoli Inglese
- audio commento 2 Francese + sottotitoli Inglese

MEDIAINFO

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