Carlo Emilio Gadda - Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957) romanzo giallo MIRCrew
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Ultimo aggiornamento: 2024-11-23 03:33
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Carlo Emilio Gadda
QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DE VIA MERULANA
(1957)
Autore/i: Carlo Emilio Gadda
Tipologia: Romanzo
Editore: Garzanti, Collana "Romanzi Moderni"
Origine: Milano
Anno: 1957 (22 giugno)
Edizione: Prima
Pagine: 348
Dimensioni: cm. 20 x 13,5
APPENDICE:
C.E. GADDA: vita; profilo critico; bibliografia.
Dimensione del file: 3,4 MB
Formato del file: epub, mobi, pdf
Roma durante il fascismo. Il commissario di polizia don Ciccio Ingravallo è incaricato di svolgere un'inchiesta su un furto di gioielli avvenuto al 219 di via Merulana, una via popolare nel cuore di un vecchio quartiere. Nella casa abitano due amici del commissario: i coniugi Balducci, dai quali è solito andare a pranzo nei giorni festivi. Per lo scapolo don Ciccio Liliana Balducci è l'incarnazione della dolcezza e della purezza femminile. Un mattino, Liliana viene selvaggiamente assassinata nel suo appartamento: il furto dei gioielli e l'assassinio sono opera di una stessa persona? Da questi episodi prende il via il romanzo gaddiano, che, apparso in "Letteratura" nell'immediato dopoguerra, fu scritto a Firenze nel ricordo di un lontano soggiorno nella capitale (1926-27). Basandosi su un reale fatto di sangue, Gadda costruisce un intrigo poliziesco che gioca su un duplice registro: può essere letto, infatti, come eco del mondo e come bricolage letterario.
Il commissario Ciccio Ingravallo, con pazienza ostinata, sorretta da un lume umanissimo di intelligenza morale, si trova impegnato a penetrare il groviglio sordido di un delitto che ha avuto come vittima una giovane e bella signora della borghesia. Ma questa è solo la partenza, il pretesto, diciamo: la vicenda si svolge poi folta di figure e di fatti, trattata con una lingua piena di impuntature, di humour, di accostamenti sorprendenti, e prende la forma di un romanzo doloroso, carico di quella pietà verso umili e potenti che è il segno della partecipazione dell’artista al destino comune.
Tutti oramai lo chiamavano don Ciccio. Era il dottor Francesco Ingravallo comandato alla mobile: uno dei più giovani e, non si sa perché, invidiati funzionari della sezione investigativa: ubiquo ai casi, onnipresente su gli affari tenebrosi. Di statura media, piuttosto rotondo della persona, o forse un po’ tozzo, di capelli neri e folti e cresputi che gli venivan fuori dalla metà della fronte quasi a riparargli i due bernoccoli metafisici dal bel sole d’Italia, aveva un’Aria un po’ assonnata, un’andatura greve e diniccolata, un fare un po’ tonto come di persona che combatte con una laboriosa digestione: vestito come il magro onorario statale gli permetteva di vestirsi, e con una o due macchioline d’olio sul bavero, quasi impercettibili però, quasi un ricordo della collina molisana. Una certa praticaccia..........
Scrittore italiano (Milano 1893 - Roma 1973). Tra i massimi innovatori della narrativa novecentesca, sperimentò uno stile linguistico che fonde in sé lingua nazionale, forme dialettali e usi gergali. Se nella Cognizione del dolore (pubbl. su rivista tra il 1939 e il 1941; in volume nel 1963 e con aggiunte nel 1970; ed. critica commentata a cura di E. Manzotti, 1987), la scrittura barocca è lo strumento di uno scavo interiore sottilmente masochistico e tuttavia già capace di trasformare lo strazio autobiografico nell'emblema di una persecuzione sorda che riguarda tutti, con il Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (su rivista tra il 1946 e il 1947 e in volume nel 1957) e con Eros e Priapo. Da furore a cenere (1967), le scelte morali e stilistiche compiute dallo scrittore, all'insegna della indignazione, si inseriscono nella requisitoria di tutta una cultura contro la storia che la tradisce. Al caos insopportabile della vita quotidiana lo scrittore reagisce con la poetica del "pasticcio", di uno stile cioè che utilizzi lo smarrimento del pensiero e i disturbi del linguaggio per affermare la propria aristocratica intolleranza nei confronti della corruzione universale.
NOTE - dal libro è stato tratto il bel film di Pietro Germi UN MALEDETTO IMBROGLIO
Ringrazio Yorykus per la stesura digitale del libro
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