Piero Chiara La spartizione (1964) romanzo MIRCrew
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Ultimo aggiornamento: 2024-11-23 03:43
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Piero Chiara
LA SPARTIZIONE
(1964)
AUTORE PRINCIPALE
Chiara, Piero
TITOLO
La spartizione / Piero Chiara
introduzione di Carlo Bo
PUBBLICAZIONE
Milano : A. Mondadori, 1964
DESCRIZIONE FISICA
179 p. ; 18 cm.
Dimensione del file: 5,85 MB
Formato del file: epub, mobi, pdf
Emerenziano Paronzini, solerte funzionario statale e reduce di guerra, giunto scapolo alla soglia della mezza età, ha maturato la solenne decisione di prendere moglie. La scelta è caduta sulla non più giovane ma benestante Fortunata Tettamanzi, che vive insieme alle due sorelle minori, Camilla e Tarsilla. L'inaspettata corte dell'interessato pretendente mette però a rischio il consolidato ménage familiare delle tre zitelle, ciascuna ben determinata a farlo innamorare di sé. All'uomo non rimarrà altra soluzione che accettare la situazione e farsi "spartire" fra le tre. Pubblicato per la prima volta nel 1964.
Capitolo primo.
Da dove era venuto con quella faccia severa, con quell'aspetto composto e a prima vista distinto? Da qualche importante città, da una famiglia di rango, da una lunga abitudine alla riservatezza?
Solo dopo qualche mese si seppe che veniva, in seguito a trasferimento d'ufficio, dal capoluogo della provincia; ma. che era di Cantévria, un paesucolo della Valcuvia, a pochi chilometri da Luino.
"Da Cantévria con quel nome?" si domandava la gente. E nessuno credeva possibile che da quel luogo di campagna, abitato da contadini e da famiglie d'emigranti, potesse uscire un funzionario, anche d'infimo grado, dell'Ufficio Bollo e Demanio; e con quel nome, Emerenziano Paronzini, che sembrava il nome di un generale, benché fosse senza mistero per la Valcuvia dove esistevano molti Emerenziani ed Emerenziane............
[toggle=Adattamenti cinematografici e teatrali]
La spartizione non rimase a lungo solo sulla carta: nel 1970 Alberto Lattuada adattò il racconto per il grande schermo, cambiando il titolo che divenne Venga a prendere il caffè da noi, con Ugo Tognazzi come protagonista. Al film partecipò lo stesso Piero Chiara che interpretò un personaggio minore, il ragionier Pozzi. Oltre al titolo Lattuada cambiò il finale: infatti il Paronzini non muore di infarto, ma viene colpito da un ictus e resta invalido sulla sedia a rotelle, amorosamente accudito dalle tre sorelle. Anche il periodo storico venne traslato dall'epoca fascista degli anni 1928-32 agli anni sessanta, perdendo forse alcune perle di comicità, come l'ultima frase che il Paronzini mormora in punto di morte ("fuori la camicia..."), l'imperioso atto di possesso con cui si infilava nel letto delle sue concubine - che nel romanzo viene interpretato per burla dal medico antifascista dottor Raggi come "fuori la camicia nera", cioè l'ultimo desiderio di essere seppellito in orbace. La frase, riportata in paese dal medico, scatena la retorica del regime trasformando il funerale in una sorta di manifestazione littoria, cui le sorelle si prestano volentieri per sviare i sospetti: "Un grande onore. Indossare per l'ultima volta la camicia nera e venir seppellito da vero fascista. Voi dovete garantirmi che la sua volontà sarà rispettata. Intendo telegrafare a Roma... Ma come ha detto? Quali sono state le sue parole precise?" chiedeva il Segretario Politico. "La camicia. Fuori la camicia..." disse Camilla che era ormai rinvenuta del tutto. "Nera" completò energicamente Tarsilla. Camilla si alzò e corse a togliere da un cassettone la camicia nera di Emerenziano con cucite sul petto le mostrine delle campagne militari. La presentò al Segretario Politico e lo invitò ad assistere alla vestizione".
Il testo venne adattato anche per il teatro. Con il titolo Il trigamo sarà usato da Chiara per la riduzione in due atti realizzata con la collaborazione del regista Aldo Trionfo e che sarà portata in scena nel 1970 dalla Compagnia dei Quattro, con Valeria Moriconi e Gianni Agus nel ruolo del Paronzini.[5] Il testo è stato successivamente portato in scena con grande successo dalla Compagnia Teatro in Mostra con la colonna sonora di Carlo Boccadoro, collaboratore di Moni Ovadia, con la regia e l'adattamento di Marco Filatori. Nel ruolo di Tarsilla Laura Negretti, Fortunata Stefania Apuzzo, Camilla Silvia Ripamonti, Paolino Alessandro Baito, Emerenziano Antonio Grazioli e Mansueto Tettamanzi Franco Maino.[/toggle]
Pierino Angelo Carmelo "Piero" Chiara (Luino, 23 marzo 1913 – Varese, 31 dicembre 1986[1]) è stato uno scrittore italiano, tra i più noti della seconda metà del XX secolo.
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